KATALEYA Alvarez Chicllo detta KATA
Kataleya vagava in quel corridoio
cantava
Di botto qualcuno l ha presa
stringendola stesa
Nessuno ha sentito ciò che è successo
Soltanto il rumore con un suono inverso
(nel
linguaggio comune e nel canto, può riferirsi a una direzione di proiezione
vocale o a un effetto sonoro prodotto al contrario.)
La donna d’accordo con l’uomo
sommerso
Da un travestimento del tutto
perverso.
Ha preso le scale e giù da quella parete
Avvolta com’ era in quel coprirete
(Un
coprirete, noto anche come copridoghe, si mette tra la rete del letto e il
materasso)
Nessuno ha capito cosa succedeva
Neppure chi non diceva ma vedeva
L’han presa per gioco e per fare un
dispetto
A quella famiglia senza alcun
rispetto.
La piccola si trova nascosta in zona
remota
Lontana da occhi in terra rapita
(un'area
che è stata sottratta o presa illegalmente da qualcuno).
Un luogo lontano dalla città,
ma sempre vicino per la vivacità
Di questo luogo nascosto a est della
penisola.
Mettete le ricerche in ordine con la divisa
Cercate il luogo con le cime più alte
e trovate
anche quelle Che appaiono appena potate.
Due famiglie sono compromesse nel
rapimento
Hanno deciso di collaborare come
riempimento
Di una situazione andata per la strada
sbagliata.
Di trova in una Grecia isolata
Ma da turismo circondata
E la famiglia suddetta che ha fatto il
misfatto
Si trova con lei in questo anfratto
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Nel
cuore di Firenze un giorno d’estate,
una
bimba sparì, tra ombre velate.
Si
chiama Kataleya, viso d’amore,
cinque
anni appena, un fiore nel cuore.
Nel
vecchio hotel, dove il cielo è vicino,
giocava
serena lungo il corridoio latino.
Un
attimo solo, il tempo di un passo,
e
il mondo cambiò, nel silenzio più basso.
Nessuna
ripresa, nessun movimento,
solo
scale e sospetti nel vento.
Una
porta di lato, un varco nascosto,
forse
è da lì che il suo sguardo è andato smarrito e tosto.
Rapita?
Vendetta? Silenzio che pesa,
tra
chi sa e non parla, e chi mente con resa
Famiglie
in lotta, tensioni taciute,
anime
a pezzi, promesse perdute.
Qualcuno
l’ha vista? Forse in Spagna o altrove?
O
vive nascosta tra nuove alcove?
La
madre la chiama, nel sonno e nel pianto,
mentre
il tempo avanza col passo infranto.
Eppure
quel viso ritorna ogni sera,
tra
sogni e preghiere, speranza sincera
kataleya,
piccina, se ascolti lassù,
riporta
il tuo raggio al mondo quaggiù.
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