Quelli che avevano osato il complotto
dovevano essere almeno un quartetto.
Non c'erano danni al posto vicino
soltanto un giocattolo del piccolino
Nessuno sapeva dov'era condotto
ma quello del posto sapeva già tutto
Nel luogo vicino da tempo osservato
è stato portato col bus di un privato.
Che dire se oggi non c'è più alcuna traccia
e non si costringe un cane da caccia
A fare le cose che allora occorreva
nel tempo, nel luogo e come pareva
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dal sito chi l'ha visto
Sesso:MEtà:12(al momento della scomparsa)Occhi:castaniCapelli:biondiScomparso da:Domegge di Cadore (Belluno)Edizione:2004/2005Data della scomparsa:10/07/1956Data messa in onda:22/11/2004
Il pomeriggio del 10 luglio 1956 alcuni giovani seminaristi partirono da Casier di Treviso per Domegge (Belluno), ospiti della casa di Don Francesco Barnabò per una breve vacanza. Il giorno seguente, mentre veniva preparato il pranzo, i ragazzi andarono a visitare la chiesa di Domegge. Poi, accompagnati da padre Zaccaria, un superiore del seminario, si spinsero al di là del Piave, imboccando la strada della Val di Toro, in direzione del rifugio Padova. Dopo poche centinaia di metri, però, furono richiamati perché il pranzo era pronto. Tornarono tutti indietro tranne uno, il dodicenne Luciano Cobianchi, che avrebbe detto ai compagni "Vado a conquistare l'ultima vetta e poi torno". Ma in quel momento cominciò il mistero della sua scomparsa che dura ancora oggi.