giovedì 26 settembre 2013

FEDERICO DI MEO a Cisterna Velletri







Le mie lacrime vanno a mia madre
che ha fatto per me anche da padre
le mie ossa andranno disperse
dentro il fiume dove saranno perse
La mia vita a puttane da tempo
ha dato alla famiglia un grande esempio

Non posso pensare a cio che è successo
Non devo pensare o finisce nel cesso
Tutto quello che di buono ho fatto
Dietro l’apparente grande misfatto

 Mi hanno seguito e poi anche investito
Poi mi han fatto di tutto quel giorno
Ove stavo senza soggiorno (1)

Non posso giudicare
Ma solo perdonare
Quelle bestie incarnate in persone
Che hanno fatto di me un misero leone

Guardate laddove si nasconde la mafia
Mettete becco nel centro della rafia(2)

Cercate intorno alla mia famiglia
Gente che per me non se le piglia

Hanno fatto il mio nome quei maledetti
Oggi si sono nascosti su quei tetti
Hanno una casa in su sulle montagne
Verso la cima di mele magne….(3)



Non mi hanno battezzato

quelli della mafia in quell’anno

mi hanno fatto fuori mezzo barile

di roba genuina pronta al cortile


non ero preso dalla roba bianca

mi mettevo solo a guardare dalla panca

poi mi hanno convinto a spacciare
quel poco che riuscivo per fumare


avevo da poco compiuto i vent’anni

quando mi hanno detto di fare da capanni (4)

a uomini di frontiera che arrivavano
Per fare le spolette che distribuivano…

Quella gente che mi ha ammazzato
Ha i giorni contati perché gia lo sanno
Che io sto parlando da quassù
e se non li prendono, non mi fermerò più.
Devo farli catturare quei personaggi
Che fanno da paggi
Non sanno che ora non ho piu paura
Di mettere in piazza ogni tempura (5)


 



 1) si trovava fuori dalla sua zona, un giorno….dove era gia stato picchiato
2) attività dove usano la rafia, forse per innesti o per legare piante da asporto o produzione
3) in zona di coltivazione di mele 
4) da riparo, da palo 
5) ogni cosa, la tempura è un piatto giapponese, ma qui si intende far vedere tutto ciò che c'è nel piatto 



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sabato 7 settembre 2013

ITRI, UCCISO CON 4 COLPI DI ARMA DA FUOCO E POI BRUCIATO



ULRICO CAPPIA
ENOLOGO DI 57 ANNI




  



Quella sera benedetta,
in linea con la scoppetta (1)
quel benedetto uomo
fatto di carne ma anche di cuomo
ha fatto saltare per aria la canna
per mettere meglio la manna  (2)
che da tempo faceva spuntare (3)
dalle tasche delle comare (4)

Non ci sono due colpevoli no
Ma molti si che sapevano
Non hanno mai detto niente
Per paura di perdere la patente (5)
Una patente di dubbia provenienza
Fatta di orrori e di colpi di lenza

Non perdete tempo a cercare
Lungo le rive delle comare
Mettete mano alla produzione
Di vecchia e di nuova confezione.

Lo hanno fatto apposta
Per far comprendere la posta
In gioco ogni volta benedetta
Per rimanere sempre in vetta


Hanno fatto del suo corpo uno scempio
Per renderlo visibile al grande esempio

Non aveva di certo portato il dono
Della sua esperienza … invano

Quella sera seduti a parlare
Hanno deciso di andare a salutare
Un   vecchio  signore di quartiere
Che a suo tempo portava il sedere
Fuori da quel luogo tanto malsano
Che  da tempo gli aveva preso la mano 

Quando qualcuno ha bussato a quel vetro
Lui si e voltato  ma non si e accorto che dietro
Ce n’era un altro con tanto di autiere….
Che metteva mano al suo revolveriere

Lo hanno menato e poi anche vessato
Gli hanno detto di farsi da parte
Ma lui ha inveito dicendo che parte?
Mi sono stancato di commettere reato
Voglio andare via  senza ricatto
Con tanto di lustrina sul misfatto

Non hanno esitato a colpirlo e poi menarlo
Hanno voluto dargli fuoco ancora vivo
Per renderlo cosciente del convivio.

 lo hanno pagato per tacere
Quei vecchi bastardi di quartiere
ha fatto dei nomi tanto famosi
Che  sono serviti  solo a quegli schifosi


Alla fine della scarpata,
appare una lunga casata
  fanno finta che sia una borgata
dove mettono la mozzarella alata
non fatevi ingannare dalle apparenze,
li le storie sono sempre quelle
la droga, lo spaccio, le uccisioni
che fanno sempre in barba ai gran coglioni.

L’innominato signore
che spesso si fa chiamare orione
Ha sempre di mezzo un imbroglione
Che cerca invano di rifare

La sua vita senza pagare

le mie mani sono disfatte
dallo spegnimento delle fiamme rifatte
il fuoco mi è stato spento e riacceso
per rendermi sempre piu indifeso
mi hanno massacrato l’onore e l’orgoglio
mi hanno reso cieco come un cordoglio

cercate la sotto, cercate piu in la
che quello che c’è, è ancora da fa

il nome e il cognome, si pure quello
loro hanno da sempre un bel bordello
le russe, le schiave e le mignotte
hanno da sempre posto nelle grotte




 1)fucile
2) la droga
3)  spaccio
4) donna che tiene a battesimo, donne che spacciano, all'interno anche di cosche
5) autorizzazione per fare i vitigni






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