sabato 9 marzo 2013

PATRIZIA ROGNONI: MA LA VERITA' A CHI INTERESSA?

Riflessioni:

Si sentiva da sola, parlava con le persone intorno a sè delle sue disavventure, dall'altra parte però sentiva solo freddezza, sentiva che non le credevano. E' sempre stata una donna solare, che non ha mai fatto del male a nessuno, anzi cercava sempre di essere presente per aiutare chi le stava vicino.
Il suo cuore è lacerato, non comprende tutta l'indifferenza, quest'assenza di dignità da parte delle persone che riteneva l'amassero.
La sua bambina, la sua vita................
non le interessa tutto quello che ha lasciato, il denaro al quale ha rinunciato, l'uomo che ha malauguratamente sposato, ma pensa soltanto a quella creatura che ha partorito...
No, non può dimenticare!!!!
E' stata lacerata nel cuore e nell'anima, è stata usurpata, massacrata di parolacce, di insulti.....
ha chiesto aiuto in tutti i modi ma nessuno le ha dato retta.
Ha fatto denunce, ha fatto tutto ciò che poteva fare ma era da SOLA.......profondamente da SOLA.
La Verità non interessa a nessuno.       Nessuno vuole la Verità.
Tutti gli scomparsi che come lei hanno subìto quella "gente", non avranno mai giustizia, non avranno mai un funerale, mai una tomba sulla quale i parenti possano andare a piangere.
Non c'è voglia di sapere la Verità e vinceranno sempre "LORO".


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IL NUOVO PAPA




Le gesta scontate
di un gruppo di brigate
hanno reso al papato
un uomo condizionato!

Quello che arriverà
con cura si sceglierà
le persone più oneste e servili
pronte a rendersi febbrili
 durante le messe ufficiali
 per rendere omaggio agli annali (1)

Quello nuovo sarà riesumato da gente
che  pensa che il popolo non vale niente
Occhi grandi e viso dolcino
sarà quell'uomo fiducioso come un bambino

Ma ben presto la Chiesa subirà
il crollo tanto atteso dagli ultrà (2)
Nel frattempo ognuno farà
ciò che il popolo si aspetterà

I delitti, gli scandali e i soprusi
verranno resi utili a tutti gli usi




(1)  rendere omaggio ad avvenimenti degni di nota, elogiare le cose buone fatte dalla chiesa in più di duemila anni
(2) dai fanatici ma anche superamento di un limite (ultraterreno) o una misura eccessiva (ultramoderno)



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lunedì 4 marzo 2013

PATRIZIA ROGNONI ALLA FIGLIA GIULIA


Dal Libro: 
LA SCOMPARSA DI PATRIZIA ROGNONI
Gli istanti precedenti e successivi alla sua dipartita,
 ricostruiti minuziosamente


A MIA FIGLIA GIULIA

(Di seguito una poesia  che Patrizia, in uno dei primi contatti, mi pregò di recapitare a sua figlia.  Non ho mai avuto occasione di consegnargliela personalmente ma voglio riportarla qui affinché tutti possano comprendere la disperazione di questa mamma che già sentiva che avrebbe lasciato la figlia per sempre)



Figlia mia diletta, sono andata via di tutta fretta
Senza lasciare un fiore  e neanche un cuore
Dentro il cassetto, dell’angolo tuo prediletto

Non piangere la mia scomparsa
È stata solo una grande farsa
Burlarsi di me e della gente
Che ancora non ha capito niente

Cara bambina mia,
prima che qualcuno ti dia
L’idea che io sia scappata,
attenta è solo una buffonata

Non ascoltare nessuno ma solo il tuo cuore
Io ci sarò per sempre anche nel terrore
Che qualcuno ti ha creato laggiù
Affinché tu non mi sentissi più

Ti resterò vicino sempre e in vecchiaia
Affinché tu possa evitare la ghiaia
Che infastidisce la camminata
E continuare in pace, la tua vita agiata.


La tua adorata mamma!!!


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domenica 3 marzo 2013

PATRIZIA ROGNONI Libro


A BREVE NELLE MIGLIORI LIBRERIE


http://www.ilgiornale.it/news/milano/sensitive-e-donna-sparita-sappiamo-dov-suo-corpo-890253.html

 

Le sensitive e la donna sparita «Sappiamo dov'è il suo corpo»

Paola Fucilieri - Mer, 27/02/2013 - 07:23

I resti di Patrizia Rognoni sarebbero nascosti nel Canton Ticino. Lo sostengono Bea e Lara, pseudonimi dietro i quali si celano due ottime investigatrici psichiche, da molti definite sbrigativamente (ed erroneamente) sensitive o medium.
La prima, in particolare, ha utilizzato i poteri delle mente per captare i messaggi della meditazione in onde cerebrali theta (quelle prodotte dal cervello e dalle quali, per intenderci, anche Albert Einstein ricavava le sue intuizioni con un metodo definito «scientifico»). In seguito, gambe in spalla, le due donne hanno esplorato a lungo luoghi impervi e mai visitati prima, forse riuscendo davvero laddove gli inquirenti hanno più volte annaspato inutilmente. Solo queste due investigatrici che usano il pensiero ricavato dalla meditazione come «arma segreta» sono state capaci infatti di mettersi sulle tracce della madre di famiglia sparita misteriosamente il 16 settembre 2009 dalla sua casa di Castelveccana (Varese) e della quale non si è saputo più nulla. E hanno ricostruito con pazienza e precisione gli istanti precedenti e successivi la sparizione della donna in un libro scritto da Bea e intitolato «La scomparsa di Patrizia Rognoni». 
Un lavoro fatto su indicazione e per volontà della stessa Patrizia, messasi in contatto con Bea attraverso messaggi espliciti ma anche poesie e rime baciate con un significato criptico, da decifrare e moltissime metafore. Un dialogo frammentario ma continuo. Durato dal 29 settembre 2009 fino al 16 febbraio di quest'anno. E che ha guidato le due donne, passo per passo, alla scoperta di quel poco che ormai resterebbe di lei.

«Dalle indicazioni che Patrizia ci ha più volte fornito sarebbe stata uccisa dopo un rapimento davanti alla sua abitazione - ci spiega Bea che presenta i propri metodi nel blog cronacainvestigativa.blogspot.com -. Un sequestro e un omicidio nel quale sarebbero coinvolte la massoneria e la criminalità organizzata, in particolare esponenti dell'ndrangheta. Spinti a uccidere da intensi legami con una persona che aveva un reale interesse per sbarazzarsi della donna. Per questo ho inviato il mio libro anche a Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria che ha scritto un'opera molto dettagliata sull'ndrangheta. Ecco: durante la nostra “indagine“ ci siamo ritrovate spesso a confrontarci con quanto racconta Gratteri, noto esperto della Direzione distrettuale antimafia. E abbiamo trovato analogie impressionanti con i racconti di Patrizia».
Nel libro Patrizia parla esplicitamente, e sin dal primo contatto con Bea, di chi ha ordito il suo assassinio. Una persona che, dopo averla minacciata più volte di morte, non avrebbe esitato, quella notte del 16 settembre 2009, a farla rapire da dei sicari. Uomini (ma anche una donna) che, dopo averla tenuta sequestrata una decina di giorni in un ex convento nelle vicinanze di Lugano, l'avrebbero in seguito eliminata definitivamente, facendola a pezzi e nascondendo i suoi resti nelle vicinanze di una vecchia casa abbandonata tra i boschi del Canton Ticino. «È lì che le forze dell'ordine dovrebbero cercare» spiegano Lara e Bea. 
Ma perché, insomma, sarebbe stata uccisa Patrizia Rognoni? Secondo le due investigatrici psichiche, custodi delle sue confessioni, sia perché la donna conosceva i legami con la criminalità organizzata della persona già desiderosa di eliminarla, sia perché, proprio per ciò che la donna aveva scoperto, alcuni capi cosca («padrini» come li chiama la Rognoni nei suoi contatti) avrebbero deciso e imposto la sua fine a quella persona. 
«Non ho fatto niente - conclude Patrizia in uno degli ultimi, strazianti dialoghi decifrati da Bea e Lara -, solo conoscevo fatti da galera sia di...che della sua banda e sapevo troppo...».



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